Introduzione al dramma

Paolo fox dice cose fantastiche sul mio segno, l’astrologo indiano diceva cose fantastiche su di me, la tipa indiana che mi aveva letto la mano disse cose ancora più fantastiche.

Mi sto separando.

Adesso due sono le cose, o nessuno aveva capito niente o la cosa fantastica è questa. E se lo fosse potevate dirmelo prima, avvertimi. In un epoca in cui tutti viviamo con il telefono sempre in mano, un messaggio non avrebbe fatto male.

La mia terapista dice che i miei amici potevano dirmelo prima che il mio ex (storia lunghissima di cui non mi dilungherò) non piaceva a nessuno. Effettivamente dieci anni sono un tempo ragionevolmente lungo. Potevate dirmelo, sempre per la regola che i messaggi sono gratis e almeno un accenno a questa vostra non accettazione del mio, al tempo, partner, me lo potevate fare.

Diciamo che i segnali erano evidenti, nessuno mi chiedeva mai di uscire in coppia.

Eppure.

Comunque, i segni del cielo erano strani, e forse nessuno li ha captati. Poi ho visto una cartomante. Lo giuro, tutte queste persone le ho incontrate per sbaglio, nella mia vita, non le ho pagate.

La cartomante è stata paurosamente precisa, anche se mi ricordava la maga Cloris, Fabrizio Frizzi ti amo ancora. Lei mi ha detto che non devo ricadere negli stessi uomini. Che poi è la stessa cosa che mi ripete la mia terapista. Come un mantra. E io le dico, non so se ce la farò, non è poi così semplice. E lei mi dice, ce la farai. E alla fine inciampo sempre, però sono più attenta.

Quanto sono lo stereotipo della ragazza giovanissima di campagna che si sta separando? Maghi, discipline olistiche, terapista, femminismo e puntate di detto fatto guardato di nascosto perché non si sa mai.

Mangio anche un sacco di schifezze, sono ingrassata e sono felice.

La prima volta che ho visto la mia terapista mi sono descritta come una donna che si sta separando, un’appestata di paese. Ho sempre amato il dramma, essere nell’800 mi ha sempre caratterizzata.

Lei ha riso.

Mi ha proprio riso in faccia, e credo sia stato in quel momento che ho deciso che lei sarebbe stata la mia maestra di vita. Il mio maestro Splinter, io ovviamente sono tutte quattro le tartarughe e anche la giornalista.

Quanto avrei voluto essere una tartaruga ninja da piccola? Non me ne hanno mai regalato una. Neanche un corso di judo. Lo facevano i miei cugini maschi, li invidiavo troppo.

Il segreto per separarsi e non impazzire, se vivi nella campagna veneta circondata da persone che fingono o hanno matrimoni perfetti che durano decenni, è andare in terapia. Subito.

Anche perché affidarsi ai maghi sarebbe più divertente, colorato, comico, ma Wanna Marchi non lavora più e a me il sale non è mai piaciuto.

6 risposte a “Introduzione al dramma”

  1. Ciao, ti ho ritrovata dopo anni qui. Mi dispiace per quello che hai dovuto sopportare e no, non sei una persona orribile. Anche se tante storie ti sembrano assomigliarti, niente è paragonabile a quello che hai vissuto tu, proprio perché l’hai vissuto tu e capire come ne puoi uscire tu è l’unica strada.
    Ti abbraccio e ti auguro un 2020 con più consapevolezze e più testa alta.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora